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15/11/09

Presentazione

di Tommaso Ramella


In occasione dell'apertura del blog di Pot-pourri, mi sembra doveroso spendere poche parole su come sia nata questa iniziativa e quali scopi si prefigga. 
Già da tempo sentivo la necessità di creare una rivista di ambito culturale, uno spazio nel quale potessero confluire l'impegno e la fantasia di studenti che trovano quotidianamente spunti di riflessione interessanti sulla letteratura, sull'arte, sulla scienza e in generale su ogni ambito del sapere umano. Troppo spesso questi pensieri crescono dentro di noi senza trovare un'espressione adeguata, ed è proprio la difficoltà che incontriamo nell'esprimerli ad impedirne la completa maturazione. Riflettendo sulla mia esperienza, mi sono reso conto di non essere abituato a disporre i pensieri in maniera organica e sistematica, e dal momento che ho sempre ritenuto valida la massima latina rem tene, verba sequentur, (tieni in pugno l'argomento, le parole seguiranno), sono giunto alla conclusione che se la forma dei miei pensieri è difettosa, difettosi devono essere anche i miei pensieri. Ho pensato così di costringere il flusso impetuoso delle idee entro gli argini della parola scritta, opponendo la fermezza di quest'ultima alla volubilità dei pensieri: così è nato Pot-pourri
Gli articoli pubblicati nel blog sono scritti da studenti che frequentano la scuola superiore o l'università, non hanno la pretesa di avere valore scientifico ma fungono piuttosto da palestra per giovani studiosi che si stanno impadronendo degli strumenti critici necessari ad entrare nel mondo del lavoro; il lettore è invitato a partecipare a questa ricerca esercitando il proprio giudizio critico nel leggere gli articoli, comunicando con gli autori e partecipando attivamente al progetto. Lo scopo di Pot-pourri è tanto l'autoeducazione dell'autore quanto l'educazione del lettore: la conoscenza è sempre frutto di un processo dialettico, non ci può essere apprendimento senza comune partecipazione. 
Concludo questa presentazione con un cordiale saluto ai lettori, nella speranza che gli articoli possano suscitare il loro interesse.

1 commenti:

Andrea T. ha detto...

Ha utilità lasciare un commento solo per dire una frase tipo: "Mi è piaciuto/interessato/stupito/ecc molto l'argomento"? Del tipo, chiedo perdono per il parallelo, il "Mi piace" di facebook. Secondo me qua ha senso, perchè dà soddisfazione a chi impiega tempo e magari ricerca informazioni a lungo.
Anche se, a dir la verità, la soddisfazione primaria è la possibilità di poter esprimere il proprio pensiero o condividere le proprie conoscenze ad un pubblico "variegato".