BLOGGER TEMPLATES AND TWITTER BACKGROUNDS

19/02/10

Il tifone chiamato Hack

di Giulio Rosani

Ovunque vada e con chiunque entri in contatto questo "fenomeno della natura" scombussola completamente chi l'ascolta; il prossimo ciclone che si abbatterà sugli Usa potrebbero tranquillamente chiamarlo con il suo nome. Mi sto riferendo ovviamente a Margherita Hack, professore emerito di astronomia all'Università di Trieste, che il 6 febbraio ha presentato il suo nuovo libro a "Che tempo che fa" su Rai Tre. Effettivamente più che la presentazione del libro è stato interessante ascoltare cosa avesse da dire riguardo a temi abbastanza rilevanti per il mondo della fisica come per quello della matematica. Avendo aggiunto il solito pizzico di "Hack" al discorso, risulterà un po' difficile rimanere su toni neutrali, ma cercherò lo stesso di addolcire la pillola. Intanto per chi volesse sentire l'opinione della signora Hack, senza passare attraverso il mio filtro, pubblico il link del sito di podcast della rai:

http://www.tg3.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d770d4ab-c36f-4c3f-ab24-36545e39f5ed.html?p=0

Per chi invece volesse continuare a leggere schematizzerò i contenuti dell'intervista e darò alcuni spunti di riflessione importanti secondo la mia opinione.

La prima domanda di Fazio porta subito ad un'afferazione interessante: le stelle emettono rumori e noi possimo ascoltarli con l'attrezzatura adeguata. La spiegazione sta nel fatto che le stelle emettono luce, ovvero onde elettromagnetiche, onde radio, che noi possiamo captare tramite un'antenna e riproporre come suoni. Si può così distinguere una stella come il sole, che quando è calmo (quando la sua attività è minima) emette un brusio simile al suono del vento, da una pulsar il cui suono è un continuo "bippare" con intervalli di tempo fra un bip e l'altro dell'ordine di una frazione di secondo. Piccola parentesi, le pulsare sono stelle di neutroni molto dense che hanno un campo magnetico molto esteso e perpendicolare all'asse di rotazione. Quindi a ogni giro è come se inviassero un segnale verso la Terra ogni volta che il loro asse magnetico è diretto verso di noi. La loro rotazione è così elevata da compiere più giri al secondo. Nonstante questi rumori, l'universo rimane silenzioso all'orecchio umano, perché senza gli strumenti adatti questi segnali non possono essere captati. Inoltre essendo l'universo "vuoto", il suono non si propagherebbe comunque.
In conclusione si tratta di onde radio che vengono rivelate con il suono, non di suoni veri e propri.

Entriamo ora nella seconda questione importante dell'intervista. Alla Hack viene chiesto se in Italia siamo in condizione di studiare e di fare ricerca. Molto banalmente, come penso sapranno tutti, la risposta è no, in Italia non si può fare ricerca a meno di non considerare la morte di fame o il mantenimento a vita da parte dei genitori. Infatti molti dei nostri cervelli migliori vanno all'estero a lavorare e con risultati ottimi. Quello che però interessa di quello che dice l'ospite di Fazio è che ci sarebbe un modo per far "funzionare la baracca" (come direbbe il mio prof di analisi) e che in teoria la legge sarebbe già in vigore, ma che per "problemi burocratici" non viene applicata. L'idea consiste nel fare concorsi ogni tot anni in modo da promuovere chi sta sotto nella struttura universitaria e fare spazio ai nuovi arrivati. Se dopo un certo periodo non si riesce a salire di grado, bisogna far posto ad altri. La cosa ovviamente non avviene. A parte questo la Hack sottolinea che le nostre università non sono da buttare, anzi quelle con una storia dietro sono molto, ma molto buone.

Terzo punto è la libertà o non-libertà della scienza rispetto allo stato e alla Chiesa, soprattutto. La scienza a-biologica non è più in pericolo da molto, ma la scienza biologica ancora ha dei problemi con la morale o la religione. Infatti molte ricerche importanti, quale quella sulle cellule staminali, sono ostacolate da preconcetti moraleggianti, nonostante il loro scopo sia fare del bene, come curare il cancro. Il testamento biologico è un'altro aspetto della vicenda, che risulta più difficile del dovuto per colpa di questa morale che bisogna mantenere come facciata. Se guardiamo bene, è giusto e morale privare un individuo della scelta di come voler vivere la sua vita? (Altra parentesi, purtroppo su questo argomento non posso evitare di dare la mia opinione, vorrei però che non diventasse tema di discussione, prendetela come una mia idea e basta.) Quindi la Hack sostiene la causa di una scienza più libera per un sapere più ampio e così una vita migliore, si spera.
Viene sottolineato inoltre che, cito direttamente, "gli scienziati sanno benissimo che la scienza non è in grado di spiegare tutto. Per esempio noi sappiamo ricostruire molto bene tutta la storia passata dell'universo, fino all'inizio, però se mi si domanda: perché c'è stato l'inizio? Perché c'è l'universo? Questo non lo so, è un dato di fatto che c'è, e noi lo studiamo." Quindi lo scienziato non può dare risposte al perché del mondo, egli si limita a descrivere il come, però lo fa bene.

Infine, ultimo punto, il fatto che la matematica oggigiorno sia veramente "snobbata". Soprattutto tra le mie conoscenze, molti addirittura si vantano di non capire la matematica. Questo può essere dovuto alla tradizione ottocentesca che vedeva nello scienziato l'uomo dalla mente piccola, contrapposto al filosofo che invece pensava in grande. Vorrei ora uscire dall'ambito Hack e riportare parti di una discussione tra me e Tommaso. Intanto vorrei far notare ai filosofi, che loro sono ancora al punto di partenza, perché, come mi diceva Tommaso, l'unico modo che hanno per correggere gli errori o le imprecisioni dei loro predecessori è di fare tabula rasa di tutto e ripartire da capo. Così arrivare alla fine è decisamente più difficile, meglio costruire pian piano una visione del mondo in base ai dati che ci sono stati lasciati. Visione del mondo puramente funzionale, di nuovo, nessuno scienziato pretende di dire perché esistiamo. Inoltre il fatto di vantarsi di non capire la matematica è, a mio avviso, un po' triste, in quanto la matematica altro non è che pensiero umano, logica e le sue conseguenze. Posso capire che imparare le tabelline a memoria sia noioso e volendo anche poco collegato alla matematica, che con la memoria ha poco a che fare, ma non capire il procedimento significa non capire il pensiero umano, non saper pensare o non volerlo fare. Il secondo caso è quello più frequente ed il motivo del perché ci troviamo a volte in situazioni complicatissime, quando con un po' di testa avremmo potuto evitarle. A pensare si fa fatica, ma è una cosa indispensabile se si vuole vivere al massimo la propria vita.

Concludo solo consigliando la visione dell'intervista di Margherita Hack, il cui contenuto è lungi dall'essere riassunto in questo articolo. Io personalmente trovo che possa essere un'inizio verso un'apertura alla scienza libera e supportata in Italia, se preso seriamente, si capisce.

9 commenti:

Tommaso Ramella ha detto...

Come lettore, ti faccio i complimenti per un articolo dal quale traspare pienamente la figura della Hack, un vero e proprio tifone, appunto :)
Avrei anche una domanda: è normale che l'asse del campo magnetico di un corpo sia perpendicolare al suo asse di rotazione? O è una caratteristica specifica di alcuni corpi?

Come moderatore (tatatataaaa...)ti invito a riflettere riguardo un punto: i filosofi sono al punto di partenza, o la filosofia si è andata mano a mano adattando all'uomo e al suo pensiero, in continuo mutamento?

Stefano Tieri ha detto...

riguardo la soggettività/oggettività degli scritti:

“(come direbbe il mio prof di analisi)”

“Soprattutto tra le mie conoscenze...”

“discussione tra me e Tommaso” (e così via in tutto il discorso finale).

sono formule adatte ad un articolo?

Tommaso Ramella ha detto...

C'è un po' di lavoro da fare, ma questo lo sapevamo, adesso si tratta di sforzarci tutti di migliorare :)

Giulio Rosani ha detto...

Prima la domanda, l'asse magnetico perpendicolare è una caratteristica tipica delle pulsar, per quanto ne so non ci sono altri corpi con la stessa caratteristica. Il campo magnetico è però sempre perpendicolare alla corrente elettrica che lo genera, quindi potrebbe benissimo esistere un corpo con simili caratteristiche.
A Stefano: effettivamente avrei potuto evitare il riferimento al prof di analisi e la discussione con Tommaso, di cui poi ho riportato solo il mio punto di vista. Invece ho scritto consapevolmente "soprattutto tra le mie conoscenze" perché non volevo generalizzare troppo il discorso. La parte finale è forse troppo personale, ma non sono riuscito a porre la questione in un altro modo. Forse avrei dovuto aspettare a pubblicare e rileggere meglio, ma al momento mi sembrava abbastanza buono.
Sì c'è decisamente ancora tanto da fare...

Giulio Rosani ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Stefano Tieri ha detto...

più che altro perché quando si scrive bisogna sempre tenere presente chi leggerà, e do per scontato che l'articolo non verrà letto solo tra di noi ;) Per la matematica "snobbata" mi sembra giusto non generalizzare (sarebbe scorretto), però avresti ad es. potuto citare - invece dei commenti delle tue conoscenze - il numero di iscrizione annuale alla facoltà di matematica (o fisica): il fatto che sia basso è di certo un sintomo di come i giovani vedano le suddette materie.

magari sarò troppo fiscale, ma a mio avviso pensare ai lettori è pura deontologia, parlando di giornalismo.

PS l'articolo comunque mi è sembrato buono, ed è proprio per questo che le "stonature" si son rese più evidenti e mi hanno spinto ad intervenire XD

Lorenzo Natural ha detto...

Giulio, volevo porti due questioni.

La prima, riguardo al pensiero che hai espresso sulla matematica: non è forse che questo "odio" che molti provano verso questa scienza è, in un certo modo, aiutato dal modo in cui essa viene insegnata? (parlo di scuole superiori)

La seconda, invece, riguardo al virgolettato da te postato della Hack sull'origine dell'universo.
Sembra quasi un approccio "cristiano" o perlomeno religioso alla cosa: non trovi? Questa affermazione sul "non sapere perchè l'universo è stato formato" rafforza le tesi creazioniste e smonta quelle più scientifiche. E sembra paradossale, tenendo presente la persona che ha detto ciò.

Giulio Rosani ha detto...

Per prima cosa una dimenticanza, Non ho risposto a Tommaso/moderatore: Per quanto riguarda la filosofia che studia l'argomento metafisico, direi di sì, nonostante siano state fatte delle ipotesi, alla fine non si è giunti a nessuna conclusione. In fatto di filosofia sociale, direi che almeno alcuni modelli sono stati presentati e applicati, anche se a volte con scarso successo.

A Lorenzo: Bullseye, è soprattutto il modo in cui viene insegnata la matematica al liceo, e volendo anche già alle medie, a creare questo "odio". Sempre durante l'intervista, la Hack e Fazio scherzano sui prof che non sono riusciti a entrare nel sistema universitario e che dunque si devono "accontentare" del liceo, diventando così cattivissimi. Questi rovinano il divertimento alla materia ai già pochi alunni entusiasti. Questo fenomeno non è solo della matematica però, io ho avuto lo stesso problema con italiano, tanto che adesso a sentir parlare di letteratura quasi sclero. Il problema direi è del sistema scolastico in generale, ma la matematica forse parte già svantaggiata.
Il virgolettato è stato censurato della sua ultima frase, "Non per questo bisogna per forza ricorre a Dio" o simile, non volevo scriverlo nell'articolo perché mi ero dato come scopo il non essere troppo polemico e questa è un'indubbia frecciata al Vaticano, non l'unica tra l'altro. Io condivido appieno la frase, ma ho pensato non fosse rilevante per l'articolo, in quanto il concetto è che lo scienziato non è onnisapiente.

Stefano Tieri ha detto...

Quanto invece alla supremazia della scienza o della filosofia, ha realmente senso una disputa del genere? Dopotutto la scienza è anch'essa filosofia (lo era de facto fino a qualche secolo fa, ma in seguito non ha cessato di esserlo, pur basandosi su “dati certi” <-- le virgolette sono d'obbligo), come qualsiasi altra branchia del sapere umano: letteratura, politica, psicologia, medicina, giurisprudenza,... La filosofia tocca (ed è contenuta) ovunque.